Come curare i tuoi taglieri per farli durare nel tempo
- Elia De Cristofaro
- 4 feb
- Tempo di lettura: 3 min

Un tempo, il tagliere era visto semplicemente come uno strumento da cucina, utile
ma privo di fascino. Oggi, invece, è diventato un elemento decorativo, capace di
unire praticità ed estetica. In legno naturale o arricchito con dettagli unici, come la
resina epossidica, il tagliere si è evoluto in un oggetto di design che non solo rende
più bella la cucina, ma si trasforma anche in un modo raffinato per servire pietanze e
impressionare gli ospiti.
Ma come fare per preservarne la bellezza e garantirgli una lunga vita? La risposta sta
nella cura e nella manutenzione. Prima di tutto, però, scopriamo i legni più usati e
amati per realizzare taglieri che non passano inosservati.
I legni più belli per taglieri
Ogni tipo di legno ha una storia da raccontare, e quando si tratta di taglieri, le scelte
sono davvero affascinanti. Ecco sette legni che si distinguono per bellezza,
resistenza e funzionalità:
1. Ulivo: Le sue venature uniche, che sembrano dipinte a mano, lo rendono uno
dei legni più belli e ricercati. Oltre all’estetica, l’ulivo è naturalmente
antibatterico, perfetto per un uso alimentare.
2. Rovere: Un classico intramontabile, scelto per la sua robustezza e le tonalità
calde. Perfetto per chi cerca durata e stile senza compromessi.
3. Zebrano: Esotico e originale, con venature scure che spiccano su uno sfondo
chiaro. Ideale per chi ama distinguersi.
4. Noce: Elegante e raffinato, il noce offre tonalità calde e profonde, rendendolo
una scelta sofisticata per ogni cucina.
5. Ciliegio: Con le sue sfumature rosse e la superficie liscia, il ciliegio è perfetto
per taglieri di design che aggiungono un tocco di classe.
6. Acero: Chiaro, luminoso e resistente, l'acero è un legno versatile che si adatta a
qualsiasi stile.
7. Teak: Famoso per la sua resistenza all’umidità, è una scelta ideale per chi cerca
funzionalità e bellezza tropicale.
Cosa può rovinare il tuo tagliere
Anche il legno più pregiato ha i suoi nemici. Acidi come il limone e l’aceto possono
causare macchie difficili da rimuovere. I liquidi stagnanti, se lasciati troppo a lungo,
possono penetrare nelle fibre, provocando rigonfiamenti e deformazioni. Anche l’uso
di oli pesanti, se non adeguatamente rimossi, può lasciare aloni indesiderati.
Come riconoscere un tagliere di qualità
Non tutti i taglieri sono uguali, e riconoscere un prodotto di alta qualità può fare la
differenza. Un tagliere scadente spesso:
• Diventa ruvido al tatto già dopo il primo lavaggio.
• Si deforma o si crepa facilmente.
• Accumula residui di cibo nelle sue superfici mal rifinite.
Un tagliere di qualità, invece, è trattato con oli specifici, ha una superficie liscia e
resiste nel tempo, mantenendo intatte la sua bellezza e la sua funzionalità.
Come pulire e mantenere il tuo tagliere
Prendersi cura del proprio tagliere è semplice, basta seguire alcune regole d’oro:
• Pulizia immediata: Non lasciare residui di cibo troppo a lungo sulla superficie.
• Lava a mano: Usa acqua tiepida e un sapone delicato, evitando la lavastoviglie.
• Asciuga subito: Tampona con un panno asciutto per prevenire l’assorbimento
d’acqua.
• Trattamento periodico: Applica olio minerale o cera per legno per mantenere
il tagliere idratato e protetto.
I taglieri di EDC Wooddesign: l’eccellenza incontra il design
I taglieri EDC Wooddesign si distinguono per l’uso creativo della resina epossidica,
che li rende unici e visivamente accattivanti. Tuttavia, è fondamentale trattare il tagliere con cura, evitando di usare il coltello dalla parte della resina andando a creare incisioni che rivinerebbero il manufatto. E' consigliabile inoltre evitare l’esposizione a fonti di calore elevate che potrebbero danneggiarlo.
Per scoprire di più sui nostri taglieri e su come mantenerli in perfette condizioni,
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